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sabato 25 maggio 2013

CARNAC E ISAAC, gli astratti di Emiliano WENTU Venturini



Wentu a Ludica Milano 2013

Prosegue il viaggio di Idee Ludiche alla scoperta di Autori di giochi emergenti.

Quest’oggi puntiamo i fari su un ragazzo parmigiano, Emiliano Venturini, raffinato ed eclettico Autore di giochi da tavolo, astratti e di logica che ci racconta il suo precorso ludico e le sue esperienze attraverso questa intervista dal finale a sorpresa!

 



Emiliano, parlaci di te e di come nasce l’idea di creare giochi astratti .
  
Ciao! Sono di Parma, ho 38 anni e nella vita faccio il doppio papà, il marito, il programmatore informatico, l'autore di giochi logici, il boardgamer e, quando posso, anche l'autore di giochi da tavolo, per lo più, lo ammetto, astratti.
Sono uno di quelli del “sin da piccolo”. Diciamo che da bambino mi piaceva complicare i giochi che
conoscevo, impazzivo per esempio per poter realizzare un mega-Risiko® con tutti gli stati del mondo.
Poi più nulla, sino a 8 anni fa, quando un collega appena conosciuto mi disse che lui giocava a cose strane chiamate “Puerto Rico” o “Tigri e Eufrate”. Sono stato presto risucchiato nel vortice del board-gaming compulsivo e ho sentito il bisogno fisico interiore di creare il mio gioco.
A questo, aggiungi il fatto che un'altra delle mie passioni è l'intelligenza artificiale.
Questo comporta che il mio vero sogno nel cassetto, completo completo, è: realizzare un gioco, pubblicarlo perchè tutti sappiano che è “mio” e creare l'intelligenza artificiale che, partendo da zero, impara a giocarlo ad un buon livello. Per farlo, il gioco astratto è probabilmente il candidato migliore.
Ma chi sto prendendo in giro? In realtà ho provato in questi anni a realizzare qualsiasi tipo di gioco da tavolo ma dalla mia testa escono solo giochi astratti, non so per quale ragione!

 
partita ad Isaac, IdeaG 2011

Quali sono gli aspetti che più ti piacciono nei giochi da tavolo?

Pare che la vita attorno a noi sia piena di imprevisti e sorprese, non tutte piacevoli. Ciò che più adoro nel gioco da tavolo è che, almeno per un breve periodo, posso immergermi in un mondo in cui tutto ciò che accade segue delle regole ben precise e questo mi dà una bellissima sensazione di poter governare ciò che mi circonda. Anche se non so esattamente che numero uscirà fuori, un classico D6 farà sempre venir fuori un numero da 1 a 6 e mai un 934. Nel gioco astratto puro inoltre tutto ciò è spinto ancora più all'estremo: ciascuno degli avversari sa tutto ciò che c'è da sapere e non c'è fortuna, solo confronto di cervelli.
Magnifico!
Come giocatore sono un esploratore: preferisco giocare una volta ciascuno a dieci giochi diversi piuttosto che dieci volte allo stesso gioco.
Gli altri aspetti del gioco che apprezzo enormemente sono l'originalità, la semplicità e la profondità.
Il gioco migliore per me è quello che ha pochissime semplici regole, una grande profondità di gioco con tante decisioni sofferte, dura un'ora e mi sconvolge per le sue rivoluzionarie novità in fatto di meccaniche.
Ovviamente cerco di pervenire allo stesso risultato quando creo i miei giochi. Con Isaac sono certo di essere stato molto, molto originale e creativo anche se, lo ammetto, non sono riuscito a mantenermi
sufficientemente “semplice” ed elegante. Con Carnac sono convinto di avere davvero dato il massimo,
relativamente alle mie capacità creative, ed aver ottenuto quelle caratteristiche di cui ti parlavo prima:
originalità, semplicità, profondità, immediatezza; spero che il mondo ludico lo apprezzi proprio per questi aspetti!

E per quanto riguarda la creazione dei giochi?
   
Il momento più entusiasmante è quando arriva il lampo, l'intuizione, il colpo che speri sia davvero di genio.
So che è un'esperienza che mi dura poco, dal quarto d'ora ai due giorni. Ma in quel periodo di tempo, da quando ho avuto una nuova idea a quando prendo coscienza del fatto che forse non è così buona come sembrava all'inizio, il cervello non pensa ad altro e tutto, riguardo al nuovo gioco, sembra funzionare alla perfezione: sarà un successo! Poi arriva sempre il momento della disillusione: si trova il problema, il baco, la strategia invincibile che rovina tutto, l'aspetto che non avevi considerato, la caratteristica di gioco che piace forse solo a te che sei l'autore e a pochi altri disgraziati. Se riesco a superare questo periodo c'è qualche speranza. Poi iniziano i test e lì sono dolori veri. Con tutti gli altri giochi che ho abbozzato mi sono fermato dopo una o dieci partite di test. Per questo sapevo che con Isaac prima, e soprattutto con Carnac dopo, avevo finalmente per le mani qualcosa di buono, decisamente buono. La soddisfazione più grande ovviamente la si ha facendo provare il tuo gioco a persone qualsiasi e sentirsi fare i complimenti, oppure leggere su BoardGameGeek un commento positivo ad una tua creazione!

Da quanto tempo ti stai dedicando ai tuoi progetti?

Tutti gli eventi si sono sovrapposti ad un ritmo decisamente inaspettato e mi verrebbe da dire che ho
iniziato secoli fa. In realtà Isaac è nato alla fine del 2010 , passeggiando per i corridoi della mia azienda. Da quel momento ho cercato di far vedere e giocare i miei giochi dove e quando potevo; ovviamente alcune delle fiere più importanti del nord Italia sono state il mio primo palcoscenico. Sono stato ospite più volte dell'area Astratti curata da Luca Cerrato a Modena e Torino mentre a Milano sono stato accolto negli ultimi due anni da Area Autoproduzione di Angelo Porazzi. Inoltre nel 2011 ho vinto, grazie ad Isaac, il concorso per la creazione di giochi astratti che si è tenuto a Caldè, sul Lago Maggiore, nell'ambito del Festival “Tutto è numero”: una grande soddisfazione davvero!

Oltre a Carnac e Isaac hai altro in cantiere?

Sì, al momento sto lavorando a tre cose contemporaneamente.
Il primo, momentaneamente quiescente, è un gioco con un tema che mi sta particolarmente a cuore, cui ho lavorato per molti molti anni, stravolgendolo ogni volta ma senza mai arrivare a nulla di davvero buono.
Pissi-pissi bau-bau però, sino a quando non riesco ad arrivarci in fondo.
Il secondo filone è il mio primo gioco su commissione: un collaborativo ispirato ad una saga fantasy scritta dall'autrice italiana Marzia Bosoni: “Il Mondo di Yesod”.
Il terzo “diavoletto” al lavoro nella mia testa è sempre quello della ricerca di giochi astratti originali. Proprio in questi giorni qualcosa si muove di nuovo e chissà se le mie idee si concretizzeranno ancora in un bel gioco.
Un impegno sempre presente è far conoscere i miei giochi in rete tramite implementazioni da giocare
gratuitamente. Carnac e Isaac sono già disponibili ma mi sto impegnando per far giocare anche Foundations e Hari, i “fratelli minori” di Isaac, oltre che ad aumentare il numero di siti che offrono la possibilità di giocare ai miei giochi.
A questo aggiungiamo pure il fatto che sono anche autore di giochi di logica, quelli che si giocano con carta e penna. In questo caso le mie creazioni sono state utilizzate sino a poco tempo fa da Brain Trainer e presto (a fine Maggio!) torneranno in edicola grazie ad Amico Logico.
Insomma, la mia testa è sempre impegnata in qualcosa che ha a che fare col gioco!

 
Carnac versione de luxe!

Mi piacerebbe salutare con una fantastica novità: la Huch & Friends ha deciso di pubblicare Carnac! L'uscita è attesa per l'estate del 2014 e, credimi, non sono mai stato così ludicamente felice!

Grazie Emiliano per la piacevole chiacchierata e soprattutto per questa fantastica notizia che hai scelto di condividere con  i lettori di Idee Ludiche!

Non possiamo che complimentarci con Te per il raggiungimento di questo importante traguardo, un successo sicuramente meritato per un ragazzo davvero preparato, i cui giochi meritano di essere giocati, conosciuti  ed apprezzati da un vasto pubblico!

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