.

.
.
.
.
.

sabato 10 maggio 2014

"MIO CARO MAX... KINGDOM BUILDER E’ BELLO E TU SEI BRUTTO COME IL BATTERISTA DEI GENTLE GIANT!"


Caro Max,

oggi ti voglio parlare del gioco più bistrattato e incompreso del mondo. Oggi ti voglio parlare di quel prodotto creativo che non piace a nessuno ma che piace a me. Ci sono tante cose che piacciono solo a me e ben pochi capiscono il perché mi piacciano, e io non capisco perché non piacciono a quei ben pochi.
Il batterista dei Gentle Giant... :)
Nella musica vi sono i Gentle Giant, un gruppo progghettaro e molto khitch, almeno in apparenza. In verità sono bravissimi, mescolano stili musicali molto diversi fra loro, però con attenzione e studio, sono preparati e sanno il fatto loro. Però sono brutti e sul palco non ci stanno proprio benissimo. Brutti ma buoni.
Nel cinema, sono uno dei pochi che ritiene meglio lo Spielberg caciarone e avventuroso di Jurassik Park, piuttosto che quello mieloso e strappalacrime dei film impegnatoni hollywooddi. Vabbè ma suvvia spero che questo sia un parere più comune.
Preferisco il Tarantino delle Iene piuttosto che quello di Pulp Fiction.
Preferisco Il Tim Burton di Ed Wood piuttosto che il resto.
Per quanto riguarda i giochini, come tu ben sai mio caro Massimiliano, tendo a essere bastian contrario rispetto ai pareri dei baldi giovani del mondo ludico.
Che gusto c’è se non posso prendermela con Mario Sacchi giusto per il gusto di farlo? Che divertimento c’è se non posso creare un fronte contro il giocatore più bravo per massacrarlo e impedirgli di raggiungere la meta della vittoria? Questo puntiglioso Game Design che sta rovinando un sacco di giochi brutti per bene.
Mio caro Max, oggi ti voglio parlare di un gioco che non ha mai riscontrato i favori dei gamers per una piccola serie di piccoli nei:
-          poca interazione
-          ambientazione molto appiccicata
-          conteggio dei punti lungo e noioso per il target a cui è rivolto
-          sistema di posizionamento non immediato per il target a cui è rivolto
-          elementi casuali apparentemente determinanti
-          disposizione iniziale del gioco che può tendere ad avvantaggiare il primo giocatore
-          molto meglio giocarlo in due, già in tre o in quattro è caotico
-          grande aspettativa delusa, dato il titolo precedente dell’autore
-          particolarmente costoso!
Promette bene eh, Max? Lo vuoi provare ora, eh, Max? Max? Massimo?
Stiamo parlando del grande Spiel des Jahres 2012, e cioè di Kingdom Builder, di Donald X. Vaccarino. Povero Donald, atteso al varco dopo Dominion, e tutti a dire “il nuovo Dominion, il nuovo Dominion!”. Si narra di stand dedicati a Kingdom Builder mestamente deserti a Essen 2011. Vaccarino piangente, con in mano pugni di casette colorate di arancio smunto e beige scolorito, che dice “Datemi un’altra possibilità! Nooooo…!”
Max, questo gioco non lo conosci, ma stavolta non te ne faccio una colpa, te lo spiego con pazienza e umiltà: In Kingdom Builder ogni giocatore deve sviluppare il proprio regno posizionando casette su un piano di gioco composto da esagoni. Per ogni partita vi sono obbiettivi di gioco diversi, legati a dove e come posizionare le casette: in una partita si dovranno mettere accanto alle coste della mappa, o accanto alle montagne, o tutte staccate l’una dall’altra, etc. A turno, ogni giocatore deve posizionare tre casette su un terreno indicato da una carta pescata, in modo tale che possibilmente ogni casetta sia contigua con un’altra. Se si costruisce accanto a un edificio speciale si ottengono alcuni vantaggi (costruire casette in più, spostarle, etc.). La partita finisce al termine del gruzzolo di casette di uno dei giocatori, al che si contano i punti.
Io e a quanto pare la giuria del Pedone Rosso, gliel’abbiamo data una possibilità. Però io ho bluffato, e ho dapprima provato Kingdom Builder nella fantastica versione online su BrettSpielWelt, la più antipatica comunità di giocatori online esistente.
I vantaggi sono molteplici: il sistema ti mostra al volo dove puoi posizionare le tue simpatiche casette, ci sono suonini carini che accompagnano ogni tua mossa, ti conta i punti alla fine della partita, è gratissimissimo. Dato che la comunità di BrettSpielWelt è antipaticissima, se ti proponi di partecipare ad una partita con due giocatori presenti, ti dicono: “nah, giochiamo solo noi 2”, e quindi ci giochi solo in due, che è in effetti meglio.
Detto ciò, tutto questo discorso per dire che Kingdom Builder è nella top 5 dei miei giochi preferiti.
Sono sadico Max? Ho gusti pessimi Max? Non ne capisco nulla di giochi, Max? Secondo me qualcuno dei tuoi utenti l’ha pensato, e ora ha già cambiato canale.
Ma noi ce ne sbattiamo Maaax! Viva l’anarchia Maaaax, il blog è nostro (no va bene, il blog è tuo) e ci facciamo quello che ci pare!! (che ti pare, che ti pare, scusa Max).
Partiamo dal presupposto che Kingdom Builder è un prodotto con tante imperfezioni, alcune di esse stemperate nella versione digitale del gioco. Per me Kingdom Builder ha molti legami con un grande classicone dei giochi leggiadri e “spremi meningi ma con garbo” come Carcassonne. Anche Carcassonne non è esente da difetti analoghi: è meglio in 2, la pesca delle tessere porta quell’alea che a voi noiosi germanosi tanto non piace, alcune regole non sono facili da spiegare ai neofiti (“no lì non puoi mettere l’omino” “perché?” “perché c’è già un altro omino” “sì ma come faccio a metterlo nella stessa città?” “facendo un’altra città e poi collegandola” “quindi così?” “no, così lo attacchi alla stessa città” “mi hai rotto le palle con i tuoi stupidi giochi, Benedetto, cresci”).
Però, quelle numerose volte che ho affrontato qualche avversario di qualche altra parte del globo, e poi dal vivo (che poi l’ho comprato eh), ho sempre trovato un gran piacere a visualizzare le vie alternative in caso di malasorte, saper anticipare e prevenire i rischi, porre comunque attenzione allo stato dell’avversario, calcolare una strategia di base a seconda del terreno e delle missioni sempre diverse. E tutto ciò con due regole due eh.
Questo è un gioco che è stato principalmente azzoppato, almeno in Italia, da una difficile reperibilità, un costo veramente alto per il tipo di gioco, che sarebbe potuto facilmente rientrare in quei bei classiconi che sono così perfetti per farci i tornei amichevoli che organizzi tu alla Ludoteca, Maximus. Dovresti dargli una chance, ecco. E se non ti fidi di me, fidati di Walter Obert ( -> Link)!
Cordialmente,
 
Benedetto

Nessun commento:

Posta un commento