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domenica 27 dicembre 2015

CHRISTMAS WITH THE YOURS, BOARDGAMES WHAT YOU WANT

di Benedetto Degli Innocenti


Auguri Max!

Ok un attimo di ritardo dall’ultima volta che mi hai detto: “l’articolo… l’articolo, Benny, l’articolo… Benny”
Ora non ho scuse, sono in vacanza nella casetta di campagna che non sto facendo niulla, se non passare le giornate con la famigliola, la nipotina, il fratellozzo…
Qui è anche un ambiente che il gioco da tavolo lo tirano fuori volentieri un po’ tutti, e alla fine scappa di buon grado uno Scarabeo, ma anche uno Splendor, e magari con il fratellozzo si arriva addirittura ad un Twilight Struggle fino alle 3 di notte, e vediamo se è disposto a provare Trajan..!
Sì, qui a giocare mi va anche bene.

Però, come ben sai, mio povero Max abbandonato, io a giocare non è che ho più tanta voglia ultimamente.

Non so cosa mi sia preso: troppe volte in ludoteca, troppi pensieri legati al gioco, il gioco, il gioco. Ci sono state tante belle cose: La mia bellissima esperienza come autore, con i cari Martino e Daniele. Gli amici conosciuti in ludoteca. Le fiere, gli altri autori ed editori.
Il tuo blog che mi ha fatto lavorare di fantasia, a cercare link fra la musica che mi garba e i giochi da tavolo, a voler dire:
“Guardate che i giochi da tavolo sono belli come i bei dischi”
ma anche:
“Guardate che i bei dischi (e i bei film, e il bel teatro) sono belli come i giochi da tavolo”
Insomma, era un messaggio duplice, un po’ per quelli che non giocano, perché giocare è da bimbi, un po’ per noi che giochiamo incessantemente e sembra che non ci sia altro di interessante. Non è così. C’è tanta arte da scoprire, tanta creatività.
Ho pure iniziato un corso di teatro, io che il teatro non l’ho mai considerato. Così, per curiosità, per cercare di lavorare su una parte di me un po’ inespressa.
Tempo fa ti scrissi un articolo molto acido, che poi non abbiamo deciso di pubblicare, nei confronti dei giocatori chiusoni, autistici, che sembra che non capiscano il gusto ludico degli “altri”. Quelli che non starebbero mai a sucarsi un regolamento che dura anche soltanto 5 minuti di spiegazione, che non si brucerebbero il cervello costretti attorno a un tavolo per un’ora a fare calcoli di statistica e analisi dei rischi sulla prossima mossa da fare. Non per tutti è piacevole. Per fortuna.
Il mio pallino principale è sempre stato quello di far capire a quelli che non s’intendono di giochi da tavolo, che i giochi da tavolo non sono per forza da nerd.
Per questo difendevo un gioco come Squillo, a prescindere dal fatto che “le meccaniche qui e l’originalità là”. Vedevo Squillo come uno spiraglio verso una nuova forma di comunicazione, che non fosse, EH CAZZO, solo un “Guarda quanto è ammirevole questo autore ad aver creato questa splendida macchina a stati così efficiente e indistruttibile”.
Il buon Francesco Berardi lotta strenuamente per mostrare che esistono i giochi per tuttissimi, pure per la suocera.
A Francè,  ma a te, chi te lo fa fare di giocare con la suocera??
Io non costringo nessuno ad ascoltare Flying Lotus, o a guardare i film di David Lynch. Posso consigliarlo, ma capisco se agli altri non gliene frega un tubo. 
Ma chi vi ha fatto venire in mente che giocare ai giochi da tavolo sia meglio per gli altri? Che piano avete? Cosa sperate di ottenere?
Credo che la risposta sia: essere accettati.
Non vi preoccupate, non sentitevi giudicati, giocate sereni e piuttosto siate disposti a provare tante altre esperienze diverse, di stampo creativo ma soprattutto sociale.
Credo che sia sano avere un bell’hobby, credo che sia meno sano trasformarlo in un’esperienza totalizzante.
Il mondo del gioco da tavolo non dovrebbe essere una setta che si fonda su un ansioso proselitismo. 

Quindi, caro Max, io mi allontano un po’, faccio un attimo decantare, in attesa di tempi migliori sia per me, che per come gira il mondo del gioco nei miei occhi.
Intanto, giochiamo pure eh, specialmente durante le vacanze di Natale, davanti al camino, con addosso il pile e le pantofolazze, con la famiglia che stavolta non si tira indietro a provare uno di quei cento giochi che tieni nella casa di città.

Cordialmente,



Benedetto

giovedì 24 dicembre 2015

MEMOIR ’44: CAPOLAVORO INASPETTATO!

Memoir ’44 è uno di quei giochi di cui un german gamer conosce l’esistenza ma, generalmente, non ne viene attirato più di quel tanto.
Ammetto di non essere un german fighetto duro e puro (che il Dado Critico mi perdoni!), preferisco decisamente i middle weight rispetto ai cinghialoni e a dirla tutta qualche ameritrash lo gioco volentieri di tanto in tanto (Dado, solo di tanto in tanto eh, davvero).
Detto ciò mi è capitato qualche giorno fa di scambiare un paio di giochi (in realtà è stato un 3x2, nel senso che ho dato via due titoli ingombranti per dimensione, più un party game in omaggio, per riceverne in cambio “solo” due, il tutto per alleggerire la mia libreria in vista del Natale) e mi sono preso, manco a farlo apposta, un’accoppiata datata 2004: Feudo, di Mario Papini e Memoir ’44 di Richard Borg, entrambi come nuovi.
Feudo è stata un po’ una scommessa, Memoir ‘44 invece lo stavo tenendo d’occhio da qualche tempo perché avevo una mezza idea di giocarci con il mio bimbo grande di quasi 7 anni non appena avesse dato segni di curiosità in tal senso (ok, lo so che la scatola dice 8+ ma meglio non aspettare!), nel frattempo ci avrei giocato un po’ io :).
Già dopo aver aperto la scatola e ammirato il contenuto gli occhi hanno incominciato a brillarmi, non vi dico dopo aver letto il manuale… 18 pagine di regolamento in inglese divorate in nemmeno mezzora! 
Ma questo wargame è una figata pazzesca! 
Un capolavoro di semplicità e divertimento, super ambientato e coinvolgente!
Regole semplici, chiare ed assimilabili in pochi minuti; quasi una ventina di scenari che introducono gradualmente la complessità (se così si può chiamare) di utilizzo delle varie unità e facilitano l’apprendimento del gioco senza appesantirlo troppo durante le prime partite; e se non bastasse in fondo al regolamento c’è la “variante per Giovani Generali”, che permette ai più piccoli (ma non comunque al di sotto degli otto, massimo sette anni) di giocare in modo semplificato rimuovendo le carte contenenti testo - Carte Tattica - ed utilizzando soltanto le carte di movimento, che recano solo il numero di unità da poter muovere e la zona del tabellone in cui farlo - Carte Sezione -.
Ottima notizia per l’idea iniziale di giocarci con mio figlio, potrò aspettare ancora meno per proporglielo!
Nonostante le 18 pagine di regolamento giocare a Memoir ’44 si riassume in poche righe: dopo aver setuppato la board, seguendo quanto riportato nello scenario prescelto ogni giocatore riceve un numero variabile di Carte Comando ed al suo turno ne giocherà una applicandone gli effetti. Le Carte Comando servono per ordinare alle proprie unità di muoversi, attaccare o effettuare manovre speciali e sono di due tipi: Carte Sezione, che indicano in quali sezioni del campo di battaglia si potranno muovere le truppe e quante muoverne e le Carte Tattica che hanno un piccolo testo e permettono di effettuare movimenti speciali o azioni particolari come ad esempio contrattaccare o fare imboscate.
Una volta risolto l’effetto della carta giocata (nello specifico si potrà dare un comando ad una o più delle proprie unità, la/le si muoverà una alla volta del numero di esagoni consentito dal terreno su cui si trovano e sempre una alla volta la/le si farà combattere se necessario) chi è di turno pesca una nuova carta dal mazzo e passa il turno all’avversario.
Si continua a turni alternati finchè uno dei due giocatori non raggiunge l’obiettivo imposto dallo scenario, ossia il raggiungimento di un determinato numero di Medaglie Vittoria (solitamente compreso tra 4 e 6). Queste Medaglie vengono guadagnate generalmente ogni volta che viene eliminata un’unità nemica dal tabellone; le Medaglie vinte in questo modo si conteggiano mettendo l’ultima miniatura dell’unità eliminata in uno degli appositi slot Medaglia posti al lato sinistro del tabellone. 
Solitamente in un wargame la parte complicata è quella del combattimento, si pensa sempre a tabelle incasinate con modificatori improponibili da applicare, righelli per la linea di vista ecc. ecc. 
In Memoir ‘44 non è così.
Tutto si riassume in poche regole chiare e, come detto in precedenza, grazie agli scenari con difficoltà crescente si impara a giocare utilizzando poche regole alla volta. Nel primo scenario ad esempio si utilizzano solo truppe di fanteria e tre tipi di terreno (villaggio, foreste e fiumi), nel secondo invece si aggiunge una unità corazzata per l’Asse e come terreni le siepi e la collina. Come vedete tutto è pensato per garantire una gradevole esperienza di gioco. Gli scenari stessi sono impeccabilmente introdotti e ricchi di note storiche che aiutano a calarsi appieno nell'ambientazione.
Tornando alla scatola, oltre allo spettacolare libretto di istruzioni ed alla plancia esagonata double faces (lato “sbarco” con la spiaggia e lato “pianura”), troviamo una montagna di miniature ben realizzate (fanteria, artiglieria, mezzi corazzati, filo spinato, cavalli di frisia, sacchi di sabbia) in due colori, grigie per l’Asse e verdi per gli Alleati, ed esagoni terreno a volontà; 8 dadi customizzati per i combattimenti, segnalini per le Medaglie e per le unità speciali, ed una settantina di carte. Ovviamente, nonostante gli undici anni di età, tutti i materiali sono ottimi, dalle illustrazioni al cartone della board.
D’altronde la Casa Editrice è la Days of Wonder, non aggiungo altro.
Va detto che Memoir ‘44 è un gioco più tattico che strategico, infatti il suo motore si basa sulla pesca di carte e sul lancio di dadi, ma comunque una buona strategia non guasta per vincere la patita. Un buon pianificatore sarà sicuramente avvantaggiato in questo tipo di gioco.
Fermo restando che rimane un titolo assolutamente godibile da chiunque; ricordo che ad un GiocaTorino di 4 o 5 anni fa vidi giocarci una famigliola con due bimbi piccoli, avranno avuto uno 5 e l’altro 7 anni, i bambini giocavano in braccio a mamma e papà e li aiutavano lanciando i dadi e muovendo le unità sul campo di battaglia :). 
Sì lo ammetto, sono rimasto folgorato da questo wargame. Non ci vedo punti deboli (se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo mi verrebbe da dire - ma solo perchè sono un amante dell'aggregazione - che è un peccato il fatto che sia, come la maggior parte dei wargame, prettamente per due giocatori, nonostante ci siano regole per giocarlo a squadre o in solitario. Io mi sono comunque fatto due scenari in solitario e mi sono divertito come un pazzo!). 
Solo lati positivi, come la durata che non supera l’ora di gioco, o il fatto che ci sia la possibilità di scaricare una miriade di scenari sempre diversi direttamente dal sito della DoW.
Boh, sarà che in fondo in fondo io, che son cresciuto a pane e soldatini, ho sempre avuto un animo ameritrash che pian piano si sta reimpossessando di me, fatto sta che questo Memoir ’44 è un gran titolo ed è entrato prepotentemente nella mia top-ten di questo 2015… mamma mia cosa mi son perso fino ad oggi! 
No Andre, non lo faccio più, davvero!



Max_T







(Una curiosità: Memoir ‘44 si basa sul COMMAND & COLORS SYSTEM, un sistema di wargaming semplificato, ideato dallo stesso Richard Borg, che prevede per tutti i giochi in cui è applicato l’utilizzo di elementi comuni quali un mazzo di carte Comando, classificabili come carte Sezione e carte Tattiche, e speciali dadi da combattimento per risolvere gli scontri. Nel COMMAND & COLORS SYSTEM il campo di gioco esagonato è solitamente diviso in sezioni: una centrale, un fianco destro e uno sinistro). 

domenica 20 dicembre 2015

SORPRESE DI NATALE!

E’ Natale e noi di Idee Ludiche abbiamo deciso di farci (e farvi) un regalo…no, niente giochi o cose simili, questa volta il regalo è qualcosa di più astratto ma non meno importante, si tratta di… un nuovo logo!

Sì, era ora di svecchiare la nostra immagine, il vecchio logo qualcuno della redazione l’aveva definito come un qualcosa di simile a quello di OK il prezzo è giusto… troppo anni ottanta, troppo vintage.
Dunque abbiamo pensato a qualcosa di più essenziale, ma per non essere troppo radicali e mantenere comunque qualche tratto identificativo che ci ha contraddistinto in passato, ecco cosa abbiamo prodotto:


Un bel callout che, anzichè racchiudere il nome del blog come avveniva in precedenza, diventa la parte principale del nuovo logo, a rappresentare ovviamente che siamo un blog e qui si chiacchiera e si discute.
Ma si chiacchiera e si discute di cosa?!
Per chiarirlo abbiamo mantenuto il punto esclamativo caratteristico di Idee Ludiche e lo abbiamo ritagliato al centro del callout, dandogli una tridimensionalità e rafforzando il suo significato di “idea”.
Sotto, alla base di tutto, c'è un rombo rosso che vuole rappresentare una board stilizzata e all’inizio del titolo c'è l’immancabile dado a manifestare, insieme alla board, il carattere ludico del sito.
I colori sono rimasti quelli di sempre, bianco, nero e rosso, così da essere comunque riconoscibili a colpo d’occhio tra i tanti loghi degli altri siti ludici.
Allora che ne dite?! :)
Abbiamo pensato di presentarvi il nuovo logo con un minimo di spiegazione sul suo significato e sul perché del cambiamento. Nulla di trascendentale, speriamo solo che il nostro sforzo per migliorare non solo i contenuti del sito ma anche la nostra immagine possa essere una sorpresa gradita a tutti voi lettori!

Buone Feste e mi raccomando, giocate, giocate, giocate e… continuate a seguirci anche dopo questo lifting! :)



Il team di Idee Ludiche




mercoledì 16 dicembre 2015

NATALE IN CASA CLEMENTONI - parte seconda -, FRANCESCO BERARDI RISPONDE ALLE NOSTRE CURIOSITA’

Seconda ed ultima puntata dedicata alle novità Clementoni per questo Natale 2015.
Oggi svisceriamo i segreti di MasterChef Junior (testato da Lollosven) e L’isola dei Famosi, i due family game basati sui rispettivi format televisivi.
Ma non è tutto, per completare l’articolo rivolgeremo anche qualche domanda a Francesco Berardi, il nostro Fantavir, Autore dei titoli che ci siamo divertiti a giocare :)


MASTERCHEF JUNIOR: come ben detto dal caro Max, abbiamo avuto il piacere di provare alcuni degli ultimi titoli Clementoni e dalla rosa dei papabili mi è arrivato Masterchef Junior.
In realtà non essendo un appassionato di reality all’inizio ho abbozzato un grazie non troppo convinto ma col passare del tempo devo ammettere di essere stato davvero contento della possibilità di testare questo titolo. 

Difatti sia i nipotini (7 e 9 anni rispettivamente) che i nonni seguono insieme le puntate del reality e come spesso accade basta un’ambientazione azzeccata per stimolare la prima scintilla di curiosità verso un gioco, quindi ben vengano giochi su licenza se riescono a far sedere al tavolo i diversi componenti della famiglia.
Abbiamo aperto al volo la scatola e subito il figlioletto si è appropriato del cappello da chef, difficile toglierglielo per tutta la durata della partita.
Letto al volo le semplici regole della versione per più giovani (il gioco prevede anche una versione family dove bisogna creare con gli ingredienti disponibili il piatto più buono e quello più curioso) si è iniziato con la prima delle 5 manche.
Le 5 prove sono un buon mix di destrezza e memory, fino a giungere all’ultima prova che ritengo la più interessante per l’utilizzo di una meccanica di domande per giungere all’identificazione dell’ingrediente nascosto.
Le prime quattro prove sono sia di destrezza e colpo d’occhio che di memoria, si passa dal girare una carta ingrediente ed essere il più veloce ad afferrare la corrispondente tessera dal centro del tavolo dove sono stati disposti tutti gli ingredienti, fino ad arrivare ad una sorta di memory dove si devono girare le tessere coperte per scoprire uno dei 5 ingredienti posti come carte a fianco delle stesse.

La quinta e ultima prova prevede di disporre sul tavolo 10 carte ingrediente e lasciare un breve lasso di tempo per cercare di memorizzarli, al termine ogni giocatore prende una delle carte e si comincia un giro di domande per cercare di indovinare l’ingrediente segreto in mano al giocatore alla propria sinistra.
Le domande possono essere di qualunque tipo e come detto inizialmente è la prova che ho più apprezzato, credo che sia la più divertente anche per gli adulti e gli stessi bambini possono imparare parecchio imparando dagli adulti come porre le domande per restringere gli ambiti e indovinare la carta.

La versione family invece prevede un gioco leggermente più articolato, dove bisogna cercare di utilizzare 3 ingredienti tra gli 8 casualmente distribuiti ad ogni giocatore, per ideare e creare delle ricette che saranno sottoposte al giudizio degli altri giocatori.
In questa fase la fantasia e l’abilità dei cuochi aiuterà nel presentare con un nome adeguato il proprio piatto e a decantarne la prelibatezza per cercare di convincere a farsi votare, lasciando ovviamente spazio a situazioni paradossali (a voi cercare di convincere come scampi,  tartufo e fragole siano un piatto da leccarsi i baffi!).
Al termine delle votazioni verrà incoronato vincitore il giocatore con la migliore valutazione basata sia sul piatto più buono che quello più originale.


Traendo le conclusioni posso dire che è stata davvero una piacevole sorpresa, non nascondo che ci siamo fatti delle risate fino alle lacrime vedendo il bambino più piccolo che riprendeva il povero nonno che senza occhiali confondeva gli ingredienti.
Una volta tanto l’ambientazione e la licenza di uno spettacolo televisivo sono state usate in maniera ottimale per mischiare meccaniche semplici e alla portata dei bambini per poterli impegnare e, perché no, anche abituare a test di destrezza, memorizzazione e logica.
Alla fine cosa si può chiedere di più ad un gioco se non divertire e unire due (tre) generazioni attorno al tavolo per 1 ora di risate?

Lollosven




L’ISOLA DEI FAMOSI: family game per ben 3/10 giocatori della durata di un’oretta abbondante in base al numero di giocatori, ricco di interazione e con una meccanica molto interessante che prevede di far restare i propri 6 naufraghi “preferiti” (segretamente assegnati pescando una Carta Naufrago a caso ad inizio partita) il più possibile sull’isola, facendo in modo di farli arrivare nelle prime 6 posizioni ed al contempo tentando di eliminare quelli indesiderati.


Brevemente: il gioco si svolge su 10 turni ed in ognuno di essi si effettua prima di tutto una prova per eleggere il Leader che riceverà una tessera premio e che, tra l’altro, per essere riconoscibile indosserà una bella collanina compresa nella confezione!; fatto ciò il Leader sceglie un naufrago che sarà immune ed uno da mandare al ballottaggio; gli altri giocatori eleggono invece l’altro personaggio da mandare al ballottaggio. Tramite votazione congiunta di Leader e giocatori uno dei 2 naufraghi viene eliminato e la sua pedina (illustrata nientepopodimenoche da Alan D’Amico!) viene posizionata sull’ultimo posto disponibile partendo dal basso della chart a destra del tabellone.
Quando rimangono solo 3 naufraghi si gioca l’ultimo turno ed in questo caso per la votazione si deve scegliere chi salvare. Il personaggio con più voti viene posto nella posizione numero 1 della chart e gli altri due a seguire.
Ora che la classifica definitiva è completa tutti i giocatori girano le loro Carte Naufrago e le loro tessere premio e contano i punti conquistati considerando SOLO i naufraghi nelle prime 6 posizioni, aiutandosi con le utili e chiare carte riepilogo.
Il giocatore con più punti vince, in caso di parità vince chi ha conquistato più tessere premio :)

In questo gioco si ottengono punti in due modi: vincendo le prove Leader e soprattutto portando i vostri 6 naufraghi nelle posizioni indicate sulla carta obiettivo. Infatti, oltre a tentare di portare questi 6 personaggi nelle prime 6 posizioni, bisogna anche farli terminare esattamente in un determinato posto: ad esempio, un naufrago dà più punti se termina quarto, di meno se termina primo; un altro dà più punti se termina primo, di meno se termina sesto. Un meccanismo molto carino che mi ha ricordato King ‘Up! 



Le prove sono di diversa tipologia: abilità fisica (nulla di trascendentale eh, non preoccupatevi, a me è capitato ad esempio di dover fare 10 piegamenti sulle gambe, piuttosto che di dover lanciare i gettoni all’interno del coperchio della scatola da un paio di metri di distanza dandogli le spalle…), prove di velocità da fare a mente, di memoria, di calcolo, parole da anagrammare, prove di interpretazione, di geografia, di disegno, di mimica, di deduzione e molto altro ancora.
Alcune di queste potrebbero richiedere del materiale non compreso nella confezione, come matite e fogli di carta, ma sicuramente facilmente reperibili nell’ambiente di gioco. Comunque se non disponete dei materiali o dello spazio richiesto basta pescare un’altra delle ben 78 carte prova e il gioco continua tranquillamente!


La scatola ha un ricco contenuto che comprende, oltre al regolamento molto chiaro e ricco di esempi, un tabellone sul quale posizionare l’isola in plastica trasparente realizzata in 3D, la famosa collanina del Leader da ricomporre, 12 pedine in cartone rappresentanti i naufraghi, 100 carte (78 prove, 12 gruppi di carte naufraghi, 10 carte di riepilogo), 120 gettoni, 10 chip segnapunti, 12 tessere premio e 3 dadi customizzati con lettere su ogni faccia da utilizzare in molte delle prove.

In definitiva questa ISOLA DEI FAMOSI è un titolo davvero niente male, nelle due partite che abbiamo giocato non ha deluso le aspettative di nessuno, anzi, anche i più prevenuti verso il format televisivo si sono divertiti a giocarlo!
Il prezzo al pubblico si aggira sui 26,90 euro (come Masterchef Junior) e per i materiali e l’esperienza di gioco che se ne trae, direi che è un prezzo più che giustificato!
L’ora di gioco scorre piacevole tra risate, sfottò e pavoneggiamenti vari dei Leader del momento. Che dire, ottimo lavoro Francesco ;)


Ma non pensare di cavartela solo con i nostri complimenti, ora devi rispondere a qualche curiosità sui titoli provati…


1. Ok, in tutti i giochi Clementoni che ci hai dato la possibilità di provare in vista del Natale si percepisce il tocco di un Game Designer che tenta di portare una ventata di novità nel mondo statico del gioco “commerciale”. È un duro lavoro ma qualcuno lo deve pur fare :)
Sei soddisfatto del lavoro svolto quest’anno?

. Sì!
Sono stato troppo sintetico? :) Tranquillo, recupererò con le domande successive…


2. Ed ora una curiosità per ogni gioco testato…
PRENDI IL CUCCIOLO: un ottimo gioco per bambini piccoli, divertente, veloce e stimolante… ma perché sulle confezioni dei giochi baby c’è questa ostinazione a piazzare visi di bambini ormai anacronistici?! Qualcosa di più moderno non risulterebbe più accattivante?! :)

. Ti dirò, è una cosa che stavamo pensando anche noi. Infatti, da un po’ di tempo stiamo cercando di svecchiare le grafiche in alcune tipologie di giochi. Questo è il caso dei giochi di magia e di alcuni giochi da tavolo, per i quali ci siamo rivolti a degli illustratori. Ti mando alcuni esempi con cui potrai confrontare il PRIMA (2 giochi di magia) e il DOPO (il restyling dei 2 giochi di magia più alcune novità previste per il 2016). 


3. LA STORIA DIVERTENTE: è stato davvero piacevole giocarlo con tutta la famiglia. Educativo e divertente al punto giusto. A tutti è piaciuto e più di qualcuno si è domandato: ma ci sarà un sequel dell’ultimo tratto di percorso che parta “dal medioevo in poi” per arrivare ai giorni nostri?

. Sono contento che il gioco ti sia piaciuto: questa è la conferma che non sempre “educativo = noioso o ripetitivo”. Attualmente non è previsto un sequel “dal Medioevo ai giorni nostri” perché questi sono argomenti che si studiano durante la scuola media (è cambiato il piano di studi rispetto a quando noi andavamo alle elementari… cominciamo a farci vecchi Max :)) e non sviluppiamo giochi educativi con target d’età così alto. In realtà, La storia divertente può essere considerato lui stesso un sequel, perché è un gioco che si aggiunge a una linea di prodotti già sviluppati su vari argomenti. Finora abbiamo realizzato infatti i seguenti giochi: Vocabolario divertente, Aritmetica divertente, Scopriamo l’Italia, Scopriamo l’Europa, Inglese divertente, Educazione stradale, Viaggio nello spazio e Scopriamo il mondo dei dinosauri. Direi che abbiamo tappato tutti i buchi. Ora non ci resta che sviluppare La scuola divertente, con domande su varie materie scolastiche :)


4. AVENGERS - UNITI PER VINCERE -: avvincente e convincente gioco collaborativo, probabilmente quello che mi è piaciuto di più giocare.
So che parlare di espansioni nell’ambito di una casa editrice tradizionale come Clementoni è quanto meno surreale ma, giocandolo, la sensazione che si sarebbe potuto aggiungere qualcosina per fargli fare un salto di qualità è presente… chessò, più personaggi cattivi da combattere o più eroi tra cui scegliere per aumentarne la longevità?… che ne dici?

. Anche qui ci abbiamo già pensato. Stiamo valutando, infatti, di realizzare una versione con app mobile, ma il processo è lungo e soprattutto non dipende solo da noi, perché sono coinvolti anche la Disney e la Marvel. Non posso dirti altro, perché altrimenti sarei costretto ad ucciderti :)
Riguardo la versione attuale, inserire nuovi cattivi secondo me non avrebbe aggiunto molto. Più carino sarebbe stato avere qualche Avenger in più, ma La vedova nera, Falcon, Occhio di falco e Nick Fury hanno meno appeal rispetto ai 4 protagonisti principali. Inserendoli, avrei dovuto modificare le regole del gioco e rinunciare a loro mi è sembrato il male minore.


5. MASTERCHEF JUNIOR e L’ISOLA DEI FAMOSI: due ottimi family game; ma da cosa dipende la scelta di questi due format? Ce ne erano altri in ballottaggio?

. Abbiamo una struttura di licensing ed è lei che soprattutto si occupa di selezionare i format da sviluppare. Non c’era molto altro in ballottaggio, perché ultimamente, a parte Avanti un altro che abbiamo sviluppato 3 anni fa, non sono usciti nuovi programmi televisivi adattabili ad un gioco in scatola. Forse solamente Caduta libera, che però è stato trasmesso per pochissimo tempo e in un periodo dell’anno non favorevole. In compenso abbiamo sviluppato un paio di giochi all’anno per la Germania e l’Olanda :)

Alcune novità per i primi mesi del 2016


6. So che alcuni dei titoli di cui abbiamo parlato verranno proposti per il premio Gioco dell’Anno 2016. Quali hai scelto e perché? Come pensi che andrà questa volta?

. I titoli non sono stati ancora scelti, ma i più papabili sono L’isola dei famosi e il gioco degli Avengers. In base a quanto riportato dal bando e ai titoli premiati in passato, so che la giuria cerca titoli leggermente più riflessivi e complessi, e meno affidati alla fortuna. L’isola dei famosi viene percepito come party game e gli Avengers come gioco per bambini, ma sono i 2 titoli che più si avvicinano ai requisiti del premio. Penso che nessuno di loro vincerà, ma se rientrassero tra i 5 finalisti sarebbe già un successo. Allora perché li iscriviamo? Perché come gli appassionati si sforzano di far capire alla gente comune che esiste tutto un mondo di giochi al di fuori di Monopoly, Trivial pursuit, RisiKo!, Otto il maialotto che fa il botto e Il gioco dell’oca, noi proviamo a far capire agli appassionati che tra i tanti giochi “commerciali” può esserci qualcosa di salvabile e magari anche divertente :)


Grazie mille Francesco, in bocca al lupo per il Gioco dell'Anno 2016 e auguri di buone feste giocose! :)

giovedì 10 dicembre 2015

WORLD OF SMOG: UN TITOLO SURREALE PER VERI GENTLEMEN DI FINE ‘800

World of Smog, di Yohan Lemonnier, per 2/4 giocatori
Eccoci finalmente alla recensione di un titolo che amo veramente molto e che considero uno dei giochi più sottovalutati dell'anno.
Worldof Smog è un gioco per  massimo di 4 persone, ambientato nell'Inghilterra di fine '800, quindi con una fortissima impronta steampunk.
La storia che sorregge il gioco ricorda molto da vicino i romanzi di Neil Gaiman, e i giocatori impersoneranno dei gentlemen intenti a cercare per conto della regina alcuni oggetti e materiali magici, muovendosi all'interno di mercati esistenti in dimensioni parallele della  realtà.
Un soggetto molto surreale, che viene rappresentato materialmente da un tabellone su cui poggiano delle piattaforme ruotanti con i valori di scambio.
In questo gioco ognuno ha degli obiettivi personali che vengono attribuiti casualmente prima della partita, e tutti si muoveranno quindi in maniera furtiva, senza far sapere agli altri la loro strategia.
Particolare importante è che ogni azione compiuta porta alla rotazione obbligatoria della ruota relativa di 45 gradi, cosa che modifica i valori di scambio per gli altri giocatori: questo determina il fatto che ogni azione compiuta va obbligatoriamente ad influenzare in positivo o in negativo il gioco degli avversari. 

Una figura importante è anche il Lord of the Shadows, un torvo signore scheletrico che permette di gestire sotto il suo comando gli agenti in gioco: gli agenti sono dei personaggi che si presentano immediatamente in ogni mercato dove sia stata effettuata una compravendita, e ovviamente non tutti sono benevoli…
In pratica il Lord of the Shadows introduce una variabile al gioco che viene influenzata dal singolo giocatore che lo controlla in quel momento, modificando quindi le meccaniche di gioco in maniera umana e non matematica (con tutti i pro e i contro che questo comporta!).
Lord of the Shadows a parte, si tratta senza dubbio di un gioco che toglie quasi completamente spazio alla casualità: da questo punto di vista lo paragonerei senza dubbio ai german più matematici!
Non si tratta però di uno spaccacervelli, anzi è sicuramente godibilissimo e divertente per tutti, assicurando una divertentissima partita di circa un ora.
Un dettaglio non trascurabile del gioco è il suo aspetto estetico, che è veramente stupendo e fuori dalla norma: una volta fatto il set up (non lungo peraltro) l'aspetto del vostro tavolo non avrà nulla da invidiare alle più belle e costose scacchiere dei ricconi che vivono nei castelli!
 Anche la storia dei personaggi devo dire che è stata scritta molto bene, e chi avrà voglia di leggerla non ne rimarrà deluso come succede invece per tanti altri giochi.
Esiste anche una versione in commercio che veniva offerta su kickstarter con le miniature intere e che era molto costosa: francamente io non l'ho acquistata, perché per questa tipologia di gioco ad ambientazione surreale trovo molto più piacevoli i mezzobusti già presenti.
Personalmente lo consiglio molto come regalo di Natale, perché la scatola è grossa, ricca di materiale e fa la sua figura, l'aspetto estetico farà sicuramente esclamare “wow!” a tutti, e il gioco è molto divertente.

Per ora credo di chiudere qui, ma oltre a farvi gli auguri di un giocosissimo Natale, spero di vedere anche i commenti di qualcuno che ci giocherà in futuro, per confrontare le nostre opinioni.



Marco




sabato 5 dicembre 2015

L'ECLETTICO IGNACY TRZEWICZEK A IDEE LUDICHE

Ignacy Trzewiczek, Game Designer polacco fondatore della Portal Games è oggi graditissimo ospite del nostro salotto. Tante le cose di cui abbiamo parlato, compreso il fatto che gestisce un interessantissimo blog, “Boardgames that tells stories”.
Ecco a voi Ignacy! :)


(tradotto in collaborazione con Lollosven)


1 Where were you born and what did you do before becoming a game designer?
(Dove sei nato e cosa facevi prima di diventare game designer?)

I was born in Katowice, Poland and actually I did nothing before I become a game designer. When I was 23 I droped college and founded Portal Games. At the beginning we were publishing bimonthly magazine about RPG, I was writing a ton of scenarios, adventures, then I co-designed few RPG and after few years working in RPG market I also discovered board games and slowly moved from RPG into board games.
(Sono nato a Katowice, Polonia e in realtà non ho esperienze precedenti al game designer. A 23 anni ho lasciato l'università ed ho fondato la Portal Games. All’inizio pubblicavamo un magazine bimestrale sugli RPG, scrivevo tonnellate di scenari e avventure, poi ho collaborato alla realizzazione di alcuni RPG e dopo qualche anno di lavoro nel mercato RPG ho scoperto anche i giochi da tavola e lentamente mi sono spostato verso questi).


2 May I ask you when and how did you approach the world of board games?
(Posso chiederti come e quando ti sei avvicinato al mondo dei board games?)

In 1993 in Poland first issue of Magia i Miecz (Magic and Sword) was published. It was magazine about RPG. By accident I bought first issue and I got hooked from the very first minute.
I forgot about video games, I forgot about all world except RPG. It was very strong affection! :)
(Nel 1993 in Polonia è stato pubblicato il primo numero di Magia i Miecz (Magia e Spada). Era una rivista che parlava di RPG. Per caso ho comprato il primo numero e ne fui subito catturato.
Ho dimenticato i videogiochi, ho dimenticato praticamente tutto il mondo tranne gli RPG. E’ stata un’attrazione molto forte!)


3 What do you like most about your profession?
(Cosa ti pice di più della tua professione?)

As you can clearly see, gaming hobby is something that I got into when I was a very young person. It's something I love for so many years. I feel here like at home. This is my world. I know so many games, I know so many people, fans, designers, this is big family and I can say it – this is my family. I visit conventions and I see familiar faces, I see my friends, I live in a very friendly industry. This is the most important – people.
(Come avrai capito, l’hobby del gioco è qualcosa che ho dentro da quando ero molto giovane. E 'qualcosa che amo da tanti anni. Mi sento come a casa. Questo è il mio mondo. Conosco tanti giochi, tanta gente, tanti fans, designer, questa è una grande famiglia e posso dire che - questa è la mia famiglia. Visito diverse conventions e vedo facce familiari, vedo i miei amici, vivo in un settore molto amichevole. Questo è la cosa più importante - le persone.)



4 You have created many games, what is the one you're most fond of?
(Hai creato molti giochi, a quale sei più affezionato?)

Which of your kids you love the most, huh? ;)
I love Robinson because it was my dream game and it is based on my beloved novel. I love Imperial Settlers because it is a card game and I was playing card games and CCG for half of my life. I love Zombiaki because it is my smallest and yet, very smart design. I love Witchcraft because it is the only design of mine that I am not bored with and still super excited when I play.
(Quale dei tuoi figli ami di più, huh? ;)
Amo Robinson perché era il mio gioco dei sogni e si basa su un romanzo che adoro. Amo Imperial Settlers perché è un gioco di carte e io ho giocato ai CCG (giochi di carte collezionabili) per metà della mia vita. Amo Zombiaki perché è il mio titolo più piccolo e nonstante questo, con un design molto "intelligente". Amo Witchcraft perché è l'unico mio titolo di cui non mi stanco e mi eccita ancora giocarlo.)


5 Give us your definition ofgame design”.
(Dacci la tua definizione di “game design”)

Long process of hard work, frustration, disappointments that at some point hopefully leads to happy end and creating something fun.
(Un lungo processo di duro lavoro, frustrazione, delusioni che a un certo punto si spera porti ad un lieto fine e alla creazione di qualcosa di divertente.)


6 Reveal to us your strength and your own weakness.
(Svelaci un tuo punto di forza e una tua debolezza)

I feel very confident about melting theme with rules, I know I can pretty easily and convincing build rules that are very thematic. My weakness is definitely the fact that many of my games are fiddly, have too many components and pieces. I try to lower this with each of my designs, but this is hard. :)
(Mi sento molto sicuro riguardo l'integrazione tra meccaniche ed ambientazione, so di riuscire a creare abbastanza facilmente regole convincenti riguardo l’ambientazione. La mia debolezza è sicuramente il fatto che molti dei miei giochi sono poco pratici, hanno troppi componenti e pezzi. Cerco di diminuire questo in ciascuno dei miei progetti, ma è molto difficile.)



7 Among other things, you manage a very interesting blog, from what comes the need to start a blog and how you feel in the shoes of blogger?
(Tra le altre cose tu gestisci un interessante Blog, da dove nasce l’esigenza di fondare un blog, e come ti senti nei panni di blogger?)

I am much better writer than game designer. You should read my writting in Polish, when I am fluent with language ;)
These days I am board game designer, but as I mention at the beginning, my career began as a writer for RPG. I wrote two big RPG (Neuroshima, Monastyr) that was extremely popular here in Poland.
Having a blog is a great way for me to continue to write and entertain people with interestng, and often funny articles.
(Sono molto meglio come scrittore che come game designer. Dovresti leggere i miei scritti in polacco per capirlo :)
Ora sono un game designer, ma come ho detto all'inizio, la mia carriera è iniziata come scrittore di RPG. Ho scritto due ottimi RPG (Neuroshima, Monastyr), che sono stati molto popolari qui in Polonia.
Avere un blog è un ottimo modo di continuare a scrivere e intrattenere la gente con articoli interessanti, e spesso divertenti.)


8 A curiosity: what games do you like to play?
(Una curiosità, a quali giochi ti piace giocare?)

I love games with lots of interaction, bluff, I love games The Resistance where you have to bluff and outsmart opponents, I love games like Bohnansa, where you need to negotiate and use your social skills to get best deal, I also love all kind of party and dexterity games like Crokinole or Pitch car. I am huge sports fan, football fan and if I can compete with other players, I am very happy.
(Adoro i giochi con un sacco di interazione, bluff, io amo giochi come The Resistance in cui devi bluffare e superare in astuzia gli avversari, mi piacciono giochi come Bohnanza, in cui è necessario negoziare e utilizzare le tue abilità sociali per ottenere scambi favorevoli, amo anche tutti i tipi di party games e giochi di destrezza come Crokinole o Pitch Car. Io sono un grande appassionato di sport, appassionato di calcio e se posso competere con altri giocatori mi diverto.)


9 Future plans and dreams?
(Progetti future e sogni nel cassette?)

I just released Rattle, Battle Grab the Loot, crazy pirate themed game and now I sit on new edition of my old card game called 51st State. New edition will have gorgeous components, new layout and new set of cards and I can not wait to present it to players. Later in 2016 I will release a co-op game and I hope it will be very succesfull. I put a whole heart into it.
(Ho appena pubblicato Rattle, Battle Grab the Loot, folle gioco a tema piratesco e ora mi sto dedicando alla nuova edizione del mio vecchio gioco di carte chiamato 51° Stato. La nuova edizione avrà componenti splendidi, nuovo layout e un nuovo set di carte e non vedo l'ora di presentarlo ai giocatori. Più avanti nel 2016 pubblicherò un gioco cooperativo e spero che avrà molto successo. Ci ho messo molta passione).


Thank you for interview.


Grazie a te Ignacy per la disponibilità!
Un caro saluto dal team di Idee Ludiche!



Max_T

lunedì 30 novembre 2015

NATALE IN CASA CLEMENTONI - parte prima -

In vista dell’imminente Natale la casa editrice Clementoni ha sfornato un pokerissimo di titoli che interessano un vasto pubblico: si va infatti dal 2+ di PRENDI IL CUCCIOLO, al 10+ de L’ISOLA DEI FAMOSI, passando per AVENGERS - UNITI PER VINCERE (7+),  LA STORIA DIVERTENTE (8+) e MASTERCHEF JUNIOR (7+). 


Grazie alla fortunata collaborazione con il nostro Francesco Berardi, product manager della ditta marchigiana, ecco che possiamo raccontarvi più da vicino questi interessanti titoli :)

Oggi parleremo di 3 giochi, ovvero PRENDI IL CUCCIOLO, AVENGERS - UNITI PER VINCERE - e LA STORIA DIVERTENTE, i rimanenti li affronteremo con calma in un successivo post.



PRENDI IL CUCCIOLO è un dexterity game divertente e veloce per 1/4 giocatori pensato soprattutto per i bambini più piccoli.
Ai più esperti ricorderà sicuramente un incrocio tra Fun Farm e Fantascatti, ed in effetti possiamo considerarlo come un mix dei loro elementi migliori ma in versione semplificata.
Nella scatola ci sono 4 animali in plastica morbida (un cagnolino, un maialino, un gattino ed un vitellino/mucca) e 24 tessere. Ad ogni tessera corrisponde un animale, raffigurato in 4 modi diversi: con vista 3D, con vista laterale, come macchia di colore o come sagoma.
Per giocare si gira una tessera alla volta e bisogna prendere per primi l’animale corrispondente. 

Vince chi, una volta esaurito il mazzo di pesca, ha collezionato più tessere.
Va detto che 8 tessere su 24 sono previste per bambini più grandi o comunque andrebbero utilizzate solo dopo aver svolto più partite con le 16 base: in queste tessere sono infatti raffigurati 2 animali, di cui uno giusto e uno disegnato con un colore sbagliato. I giocatori dovranno ovviamente prendere l’animale giusto.
All’inizio delle istruzioni è presente una modalità di gioco con un singolo giocatore, che permette di prendere confidenza con le tessere e la loro corrispondenza con gli animali in plastica.
Il prezzo al pubblico dovrebbe aggirarsi sui 9,90 euro, ottimo compromesso tra qualità dei materiali e divertimento che potrà procurare.
Personalmente giocandolo con bambini piccoli (2/3 anni) eviterei la regola che prevede, in caso di presa errata, di riconsegnare una tessera al giocatore che ha preso l’animale giusto; ho notato che in alcuni casi questo può creare un po’ di frustrazione in chi sbaglia, rovinando lo spirito “caciarone” del gioco.
Per il resto un titolo consigliatissimo :) 


AVENGERS - Uniti per vincere - è invece un gioco collaborativo in cui i giocatori vestono i panni degli impavidi Avengers e devono sconfiggere i cattivi prima che finisca il mazzo di 16 carte evento.
Il gioco si svolge lungo un tabellone con un percorso di 28 caselle in cui lancerete 1 o 2 dadi (a scelta a seconda della situazione) e muoverete la vostra pedina raffigurante uno dei 4 vendicatori (Captain America, Hulk, Iron Man e Thor ognuno dotato di abilità personali diverse). La board è divisa in 4 settori di colore diverso, ognuno dei quali ospita in un angolo una “casella di partenza” appartenente ad uno degli Avengers ed uno slot sul quale alloggiare la carta del cattivo. Ad ogni angolo si posiziona anche una pila di 8 gettoni raffiguranti ognuna le varie armi caratteristiche dei personaggi. 

I cattivi sono divisi in due livelli, la prima tornata si giocherà contro quelli di livello 1 che, una volta sconfitti, verranno sostituiti da quelli di livello 2, più difficili da battere. Per attaccare un cattivo bisogna trovarsi nella sua “zona” e possedere gli oggetti necessari per affrontarlo (gli oggetti si guadagnano fermandosi su apposite caselle sparse per il tabellone).
Se entrambe le condizioni sono soddisfatte possiamo combattere e tirare i dadi, uno per l’eroe (colore blu) e l’altro per il malvagio (rosso). Chi ottiene il punteggio più alto vince - in caso di parità si ritirano i dadi - .
Nel momento in cui tutti gli otto cattivi sono sconfitti la partita termina con la vittoria degli Avengers. Se invece non ci sono più carte evento da pescare e terminate il movimento su una casella col logo Avengers, allora avete perso.
Ci sono 3 modalità di gioco:
- versione collaborativa pura: si vince o si perde tutti insieme.
- versione semi-collaborativa: ogni giocatore ha 3 missioni segrete da completare. Se i cattivi vengono sconfitti vince chi ha realizzato più punti (che si ottengono sconfiggendo i cattivi e appunto realizzando le missioni). 
- versione avanzata: puoi scambiare oggetti anche con “la banca” e utilizzarli per influenzare l’esito del combattimento (c’è meno fortuna e più controllo del gioco).
Devo dire che questo è il gioco che per ora abbiamo giocato di più in assoluto, soprattutto in modalità collaborativa, che pare essere ottimale per il nostro abituale gruppo di gioco - io, Matteo (quasi 7 anni) ed Elisa (5 anni) -.
Avengers è un ottimo titolo da giocare in famiglia, ed anche qui le regole sono pensate per regalare l’esperienza di gioco migliore a seconda di chi si siede al tavolo.
Il regolamento è molto chiaro e, constando solo di 4 facciate è digeribile da chiunque voglia impegnare non più di 5 minuti per leggerlo e assimilarlo :)
Unico appunto è la poca varietà di cattivi da mettere in gioco, se ci fossero stati anche solo 2 cattivi in più per livello il gioco ne avrebbe guadagnato in longevità.
I poteri dei personaggi sono ben bilanciati ed utili per raggiungere la vittoria.
Il prezzo al pubblico di 21,50 euro è sicuramente ragionevole visto il ricco contenuto della scatola (40 carte, 4 pedine, 2 dadi, 32 gettoni ed un tabellone ), il fatto che sia un gioco su licenza e la buona qualità dei materiali.


LA STORIA DIVERTENTE è un gioco di percorso con domande sulla storia, in cui bisogna cercare di prendere un gettone per ognuna delle 4 epoche presenti nel gioco.
I segnalini che si muoveranno sulla board sono rappresentati da un simpatico cavernicolo, un egiziano, un imperatore romano ed un cavaliere medievale. 

Il tabellone è diviso in 4 epoche storiche (“preistoria”, “primi popoli”, “greci e romani”, “dal medioevo in poi”), su ognuna delle quali vengono posti casualmente, a faccia in giù, 6 gettoni numerati da 1 a 6.
Il gioco è diverso da un classico quiz perché lo scopo non è rispondere a più domande possibile o arrivare per primi al traguardo, ma conquistare i gettoni di valore più alto.
Come si gioca? Semplicissimo!
Durante il turno bisogna lanciare il dado e muoversi avanti o indietro lungo il percorso. A seconda della casella di destinazione (gettone o punto esclamativo) si potrà rispondere ad una domanda o pescare una carta bonus ed applicarne l’effetto.
Rispondendo correttamente ad una domanda si conquista un gettone: a questo punto il giocatore può ritenersi soddisfatto del punteggio ottenuto e muoversi verso l’epoca successiva, oppure restare nell’epoca corrente per cercare di sostituirlo con un gettone di valore più alto.
Le carte bonus danno maggiore varietà al gioco, permettendo ad esempio di guardare i gettoni sul tabellone, quelli degli avversari o scambiare gettoni con un altro giocatore o il tabellone.
Quando un giocatore arriva al traguardo il gioco finisce e vince chi ha più punti.
Due le varianti applicabili al gioco base: la prima prevede che non possa esserci più di una pedina su ogni casella, se un giocatore termina il movimento su una casella occupata dovrà semplicemente spostarsi su una adiacente libera (variante che per la verità non aggiunge molto al gioco base). La seconda invece aumenta un po’ la parte strategica, prevede infatti che a fine partita il gettone della propria epoca valga doppio. Si può quindi decidere di accontentarsi di un gettone di medio valore e passare all’epoca successiva sfruttando il bonus che ne raddoppierà il valore.
La storia divertente è un titolo istruttivo sia per grandi che per piccini. Mi è capitata più di una domanda che mi ha messo in difficoltà, nonostante il mio amore per la storia :)
Le tre opzioni di risposta per ogni domanda ricordano molto la formula di “Trivial” piuttosto che “Chi vuol essere Milionario” e aiutano a calarsi nell’atmosfera da quiz.
Le carte con le domande sono in tutto 32 divise in due mazzetti (uno per la prima metà del tabellone con “preistoria” e “primi popoli”, l’altro per la seconda metà con “greci e romani” e “dal medioevo in poi”) con domande su fronte e retro, per un totale di 128 domande (32 per ogni epoca).
La varietà di domande non è grandissima, ma vi assicuro che bastano e avanzano per divertirsi in compagnia.
E’ un titolo che si presta molto bene anche al gioco a squadre, durante l’ultima partita fatta in famiglia eravamo in 6 ed abbiamo fatto due squadre da 3 giocatori, ognuna delle quali con un bimbo fuori target tra le proprie fila (il gioco prevede giustamente un 8+). 
E’ stato bello vedere il gioco di squadra dei due team e soprattutto gli spassosissimi aiutini stile Paolo Bonolis - ve lo ricordate quando conduceva Tira e Molla?! - a favore dei piccoli!
La storia divertente è un titolo che mantiene quello che promette!
Un leggero e spassoso gioco educativo che strizza l’occhio davvero a tutta la famiglia :) Il prezzo al pubblico è un appropriato 8,90 euro. Soldi, a mio modo di vedere, assolutamente ben spesi.

Per oggi ci fermiamo qui, a presto per due chiacchiere su L'isola dei Famosi e Masterchef Junior ;)
Stay tuned.


Max_T