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venerdì 25 marzo 2016

BACKGAMMON: 5000 ANNI E NON SENTIRLI

Nel lontano gennaio 2012 decisi di dedicare qualche articolo del mio neonato blog alla storia del gioco da tavola, partendo dalle origini fino ad arrivare ai giorni nostri.
Per farlo mi inventai il personaggio del Professor De Ludis, il quale aveva il compito di accompagnarci in questo viaggio attraverso i secoli (un po’ alla Alberto Angela per intenderci), alla scoperta dei principali giochi che hanno segnato la storia dell’umanità.
Per rendere il tutto più divertente mi misi anche a disegnare questo fantomatico Professore, con risultati a dire il vero non proprio accattivanti… (lo potete vedete cliccando su questo LINK che vi porta al primo articolo di quella serie).
Rileggendo oggi quei vecchi articoli, che all’epoca definii epicamente “i 5 capitoli della storia del gioco”, mi accorgo che in realtà di epico hanno ben poco, sembrano più una raccolta di brevi spunti in attesa di essere sviluppati. Ma che volete, ero un giovane blogger in erba…
Più volte mi sono riproposto di sistemarli e ripubblicarli ma per un motivo o per l’altro non sono mai riuscito a trovare né il tempo nè la spinta ispiratrice per farlo.
L’ultima volta che li ho riletti però una cosa ha colpito la mia attenzione.
Un gioco che sembra avere resistito ai millenni per arrivare ad essere giocato ancora ai giorni nostri, ovviamente cambiato nella forma e nelle regole, ma neanche poi così tanto da esserne snaturato.
Questo gioco è il BACKGAMMON, un gioco vecchio di oltre 5000 anni.
Come ben saprete, l’elemento ludico è sempre stato presente nella storia dell’uomo, da tempi immemori.
Pare che il gioco più antico praticato dall’uomo siano le bocce, databili addirittura ad un periodo compreso tra il 7000 ed il 6000 a.C., ma giustamente mi direte che le bocce non sono propriamente un gioco da tavola.
Vero, ma le ho citate solo per sottolineare che gli esseri umani creano giochi da molto prima che si inventassero i tavoli per giocarci sopra! 
Senet
Per avere un vero gioco da tavola bisognerà aspettare ancora qualche millennio, nel frattempo ecco comparire gli astragali, predecessori dei dadi (esatto cari germanofili, prima di tutto compare l’alea!), che nascono con prerogative divinatorie per poi trasformarsi nel tempo in passatempi popolari.
Ma ecco che arrivati al terzo millennio prima di Cristo incominciano a nascere i primi giochi veri e propri, i loro nomi sono: SERPENTE ARROTOLATO, SENET e GIOCO REALE DI UR.
Il Serpente Arrotolato (noto anche come MEHEN), di poco antecedente il Senet, è probabilmente il più antico gioco da tavola di cui abbiamo notizia, risalente alla prima dinastia egizia (alcune versioni lo datano appunto al 3000 a.C. sotto il regno del faraone Aha, altre lo collegano invece alla terza dinasta 2800-2600 a.C.), mentre il Gioco Reale di Ur è leggermente più recente in quanto la sua datazione risale a circa il 2600 A.C.
Quest’ultimo, scoperto nell’odierno Iraq durante una campagna archeologica dei primi  anni del secolo scorso, è il più antico set completo di gioco da tavola mai ritrovato!
Altra sua caratteristica rilevante è che il tavoliere è simile a quello del TAU (databile al 1500 a.C. circa), noto anche come IL GIOCO DELLE 20 CASELLE, le cui regole non sono note ma è di fondamentale importanza poiché costituisce il ponte fra la cultura sumera e quella egizia, in quanto risulta essere l’anello di congiunzione tra il Gioco Reale di Ur appunto ed il Senet (sul retro del tavoliere del Senet è spesso riprodotto il Tau).
Il Mehen, il Senet ed Il Gioco Reale di Ur sono considerati i predecessori dei vari giochi di percorso e quindi anche del moderno BACKGAMMON, gioco che assume inaspettatamente un’importanza rilevante all’interno del viaggio di conoscenza che avevo pensato di riproporvi proprio perché, come dicevo, è l’unico ancora ampiamente utilizzato e di cui si conoscono le regole.
Ma andiamo con ordine. 
Tabula
In epoca romana era assai in voga il Ludus Latrunculorum, o gioco dei ladruncoli. Si tratta di un gioco di strategia militare (precursore della moderna DAMA) nel quale due eserciti si fronteggiano in una battaglia dove, per vincere, occorre catturare gli avversari. 
Contemporaneo dei ladruncoli era il Ludus Duodecim Scriptorum, il cui tavoliere era composto inizialmente di 36 caselle (costituite da lettere alfabetiche) che negli anni diminuirono fino a 24, al contempo il gioco assunse una sempre più marcata connotazione di azzardo.
Da queste evoluzioni del Ludus Duodecim Scriptorum nacque il Tabula, di cui sembra fossero appassionatissimi vari imperatori romani.
Dal Ludus Duodecim Scriptorum e dal Tabula, con il passare del tempo e poche modifiche si giunse, guarda un po’, alla forma quasi definitiva del BACKGAMMON, ampiamente diffuso tanto nell’antico Egitto quanto in Palestina, nell’antica Grecia come a Roma e poi via via con diversi nomi e piccole varianti si arriva al tempo delle crociate e di li, sopravvivendo addirittura all’inquisizione, eccolo giungere direttamente ai giorni nostri. 
Il Backgammon è un gioco astratto per due giocatori della durata approssimativa di 30 minuti.
Un simpatico detto inglese lo definisce come “ UN GIOCO CHE A PARITA’ DI FORTUNA PREMIA L’ABILITA’ E A PARITA’ DI ABILITA’ PREMIA LA FORTUNA”, chi ha avuto la possibilità di giocarlo sarà sicuramente concorde! 
Backgammon
Ciascun giocatore possiede 15 pedine che muove lungo 24 triangoli (punti) secondo il lancio di due dadi. Lo scopo del gioco è riuscire per primi a rimuovere tutte le proprie pedine dalla tavola, cercando nel contempo di bloccare l'avversario e di evitare le sue azioni di disturbo.
Queste regole ovviamente hanno subito molti cambiamenti nel corso dei secoli, basti pensare che solo nel 1743 vengono codificate per la prima volta le regole ufficiali del gioco, grazie ad un breve trattato ad opera di Edmond Hoyle. Il dado del raddoppio invece fu introdotto solo nel 1928 negli Stati Uniti.
Trovo veramente affascinante la storia del Backgammon, e soprattutto mi piace vedere come un gioco di poco posteriore ai tre capostipiti citati in  precedenza sia riuscito ad arrivare praticamente intatto nello spirito e nel regolamento fino a noi.
Ma il Backgammon non è il solo ad esserci riuscito, possiamo citare altri due giochi dell’antichità un po’ più recenti ma storicamente significativi che sono sopravvissuti fino ai giorni nostri: il MANCALA ed il GO.
Ma di questi magari ne parleremo con calma in altri articoli, oggi soffermiamoci ad applaudire il Backgammon, un affascinante gioco millenario che ha accompagnato fedelmente (ed incredibilmente, se vogliamo) la nostra civiltà dagli albori fino ai giorni nostri.


Max_T 


Fonti:

Il grande manuale dei giochi da tavolo (G. Meroni, A. Spinelli)
https://it.wikipedia.org/wiki/Backgammon http://boardgamegeek.com/boardgame/2397/backgammon

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