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martedì 20 dicembre 2016

ECCO A COSA VI FAREI GIOCARE SE PASSASTE LE FESTE CON ME


No no no, niente consigli sui 10 migliori regali per Natale o sui 50 titoli da far giocare a Capodanno.
Niente classifiche, in questo periodo ce ne sono già fin troppe in giro per internet.
Ecco semplicemente qualche gioco che vi farei giocare volentieri se passaste le feste di Natale con me.
Ultimamente, al contrario di voi fortunati lettori appassionati di giochi, non mi capita spesso di giocare tra Natale e Capodanno... ma nonostante ciò mi piace farmi sempre trovare pronto per qualsiasi evenienza, fantasticando su quanto sarebbe bello giocare a questo o quel gioco dopo i vari pranzi e cene che si susseguono copiosi in questi quindici giorni di follie culinarie.
Ovviamente le mie scelte cadono su titoli accessibili a tutti, i cinghiali a Natale, a meno di ritrovarsi con amici gamers, sono banditi.
Ed eccomi dunque qui a presentarvi i consigli ludici dello chef Max_T per trascorrere le feste in allegria, giusto un paio di titoli per le varie situazioni in cui potremmo trovarci:

Se fossimo in 4 o meno a voler giocare?

  1. Imhotep
    Beh, innanzitutto vi farei provare molto volentieri IMHOTEP, ultimamente ne sto parlando molto bene (QUI la recensione), e mi andrebbe proprio di proporlo ai miei compagni di serata. Gioco immediato da spiegare e da padroneggiare, con materiali accattivanti ed un tema di fondo (Antico Egitto) che piace sempre. Un astratto vestito con panni faraonici nel quale ci ritroviamo a dover costruire piramidi, templi ed obelischi spostando barche piene di cubettoni di legno; per 2/4 giocatori, durata di circa 30 minuti.
  2. SAMURAI di Knizia. Un gioco storico dell'Autore tedesco ambientato nel Giappone feudale, che per eleganza e semplicità non sfigura mai e, grazie alla mappa componibile, può essere giocato bene in qualsiasi numero di giocatori. La brillante meccanica di presa dei pezzi e le particolari condizioni di vittoria lo rendono unico e stuzzicano la curiosità di chi non lo conosce. A combattere per la supremazia religiosa, militare o agricola si possono confrontare da 2 a 4 giocatori, per una durata che va dai 30 ai 50 minuti. (QUI due parole sul “perchè mi piace”).



E se fossimo tra i 3 ed i 5 giocatori?

  1. Jewels
    La mia prima scelta sarebbe JEWELS, un card game nel quale vestiamo i panni di mercanti che viaggiano di città in città, con lo scopo di acquistare oro e pietre preziose per forgiare gioielli da rivendere al miglior offerente. Come avevo già avuto modo di dire QUI, questo è un gioco molto piacevole con regole semplici ed un buon livello di interazione tra i giocatori. Dalla sua ha anche il fantastico tappetino di gioco, bello e soprattutto utile per dare ordine all'area di gioco. Per 2/5 giocatori, 30 minuti.
  2. TZULAN QUEST, un divertente party game che ci trasforma in avventurieri che cercano di recuperare il celeberrimo Idolo Dorato, riempiendo i percorsi degli avversari con manciate di trappole e mostri che ne rallentano la corsa. Un gioco in cui le cattiverie sono sempre dietro l'angolo. Per 2/5 giocatori caciaroni, durata media trai 30 e i 45 minuti. (QUI la recensione completa).



Se invece fossimo tra i 4 e gli 8 giocatori?

  1. Heimlich & Co
    Ah, sicuramente proporrei HEIMLICH & CO, da quando l'ho scoperto è diventato un must per le serate con chi si affaccia per la prima volta all'universo Board Game. Un geniale gioco di ruoli nascosti (siamo spie che agiscono nel periodo della Guerra Fredda) nel quale tutti possono muovere tutte le pedine in gioco grazie ad un semplice tiro di dado. Vince chi alla fine riesce a dissimulare meglio le proprie mosse. Per 3/7 giocatori, 30/45 minuti. (QUI la recensione).
  2. BRICK PARTY, un frizzante party game a coppie variabili che utilizza irresistibili mattoncini simil-Lego come componenti di gioco. In Brick Party un “architetto” cerca di spiegare al proprio “muratore” come realizzare l'opera che ha disegnata in silhouette sulla sua carta, il tutto facendo attenzione a rispettare le regole di comunicazione in vigore per il round (costruire senza utilizzare i pollici, ad occhi chiusi, a dita incrociate...).
    Per 2/9 giocatori, 20/30 minuti di durata. (QUI trovate il “perchè mi piace”).



Ma se proprio la serata andasse alla grande e ci permettesse di superare i 10 partecipanti?

  1. Concept
    CONCEPT è sicuramente il gioco ideale per raccogliere attorno al tavolo le diverse tipologie di giocatori. A differenza degli altri titoli che vi proporrei questo non lo posseggo, dovrei quindi sperare di giocarci con qualcuno che già lo ha in casa, cosa che non mi stupirebbe perchè è probabilmente il “gioco moderno” più facilmente reperibile nelle famiglie, tant'è che lo si poteva ricevere tempo fa anche con i punti spesa di una nota catena di supermercati, e già questo è indice di quanto possa essere apprezzabile anche da non-gamers. Su un tabellone zeppo di icone dei più svariati generi, il giocatore di turno piazza segnalini per far indovinare alla sua squadra la parola (o la frase) riportata sulla sua carta. In base all'ordine nel quale sistema i segnalini, i compagni traggono indizi per ricostruire la parola da indovinare. Un gioco irresistibile per 4/12 giocatori della durata di 30/40 minuti, nel quale non importa chi vince, bensì il divertimento che ne scaturisce! (QUI il link a BGG).
  2. E mi andrebbe tanto di rigiocare al buon vecchio HYSTERICOACH, un caotico party game a tema calcistico che può arrivare a far divertire addirittura 15 persone. Ci si divide in due squadre, un allenatore per parte chiama i nomi improbabili dei propri giocatori per attuare lo schema di gioco rappresentato sulla carta che ha in mano. La prima squadra che riesce a completare lo schema può tirare in porta e tentare di segnare. Un gioco che mette a dura prova le corde vocali dei giocatori. Divertimento garantito per 4/15 giocatori, durata variabile (o settabile) dai 30 ai 60 minuti. (QUI il “perchè mi piace”).

Questo è quanto, il mio menù è completo.
Come sempre si potrebbe obiettare che di giochi adatti a trascorrere in serenità le feste ce ne sarebbero altri millemila ma, come ripeto, questi sono semplicemente i titoli che quest'anno mi piacerebbe proporre nel caso avessi l'occasione di giocare con amici gamers e non.
Non so se ci giocherò, ma se succedesse sarebbe decisamente un gran bel regalo di Natale!

Bune feste a tutti e buon divertimento in famiglia, indipendentemente da cosa decidiate di giocare!



Max_T :)

martedì 13 dicembre 2016

IMHOTEP: RISCOPRIAMOCI ARCHITETTI DELL'ANTICO EGITTO

Ed eccoci ad approfondire la conoscenza di Imhotep, uno dei tre titoli che avevo affrontato “minutamente” nell'articolo di settimana scorsa (QUI).
Ora che ho all'attivo qualche partita in più posso darvi un giudizio più completo, che si conferma estremamente positivo.
Imhotep è un gioco molto piacevole da vedere e da giocare, che fa dei materiali uno dei suoi indiscussi punti di forza, il resto è frutto di un sapiente mix di opportunismo, calcolo e ottimizzazione del turno.
Le regole sono molto semplici da spiegare ed imparare, l'interazione è molto alta e la rigiocabilità pure, andiamo a scoprire il perché vedendo come si gioca:
I giocatori (da 2 a 4) vestono i panni di architetti dell'antico Egitto che, spostando splendidi cubettoni di legno (rappresentanti blocchi di pietra) tramite barche, cercano di portarli ai 5 siti di costruzione disponibili, piazzandoli per ottenere punti vittoria. I punti vengono assegnati a seconda del sito nel quale vengono scaricati i blocchi, e possono essere totalizzati immediatamente, a fine turno o a fine partita, in base a dove e come li si posiziona all'interno del sito. I 5 siti rappresentano il Mercato (che fornisce carte da giocare con le stesse modalità viste per l'ottenimento dei punti, ossia: immediatamente, come azione aggiuntiva durante il proprio turno - carte “blu” - o come bonus a fine partita), la Piramide (permette di ottenere punti immediatamente dopo aver posizionato le pietre e si sviluppa su tre livelli), il Tempio (si sviluppa in lunghezza e permette di ottenere punti alla fine del turno per ogni pietra del proprio colore che si trova più in alto sulla sua casella), la Tomba e gli Obelischi (entrambi forniscono punti solo a fine partita; con la prima si ottengono punti per i gruppi di pietre adiacenti dello stesso colore, con gli Obelischi i punti si ottengono proporzionalmente all'altezza di ciascuno di loro, più pietre ci sono nella pila più punti si ottengono).
Ogni tessera sito è giocabile su due facce (lato A, mediamente più intuitivo e consigliato per la prima partita e lato B, modalità più sfidante che può essere sperimentata già dalla seconda partita in poi) e permette diverse modalità per piazzare i blocchi e conseguentemente totalizzare punti.
I giocatori possono decidere di effettuare solo 1 tra le 4 mosse possibili che hanno a disposizione ad ogni turno, che sono: prendere 3 pietre dalla cava (riserva) e metterle nel proprio magazzino di stoccaggio, che ha una capacità massima di 5 pietre; prendere 1 pietra dal magazzino e metterla su di una nave che ha ancora spazi disponibili; portare una nave in un sito scaricando, nell'ordine in cui sono caricate sulla barca, le pietre e piazzandole secondo le regole di posizionamento del sito; oppure giocare una carta “blu” precedentemente ottenuta al Mercato.
La partita si gioca su 6 turni, scanditi da altrettante carte Round che determinano quale dimensione avranno le barche per quel turno.
Terminato il sesto round con l'arrivo dell'ultima barca disponibile al sito, si contano i punti e chi ne ha totalizzati di più è il vincitore.
Le barche in totale sono 8 (due da 4 spazi di carico, tre da 3 spazi, due da 2 spazi ed una da 1 spazio) ma ad ogni round se ne usano sempre e solo 4. Ogni barca ha un numero minimo di spazi da riempire per poter essere spedita, che equivale al suo numero di spazi totale meno 1, in questo modo una barca da 4 spazi può essere spedita non appena viene caricato il terzo cubo su di essa.
Da notare che le carte Round sono suddivise in 3 mazzetti da 7 carte l'uno, uno per le partite a 2 giocatori, uno per quelle a 3 e uno per quelle a 4. Determinato il numero di partecipanti alla partita si prende il mazzetto adatto e si toglie una carta coperta a caso, questo per non dare punti di riferimento ai giocatori e, secondariamente, unita al fatto che i siti sono double face, aumentare la longevità del gioco.
Ora che abbiamo visto la longevità, parliamo dell'interazione tra i giocatori che è invece data da una semplice regola che non ho ancora spiegato: le barche possono essere spedite ai siti da chiunque, che abbia o meno pietre del proprio colore caricate sulla barca scelta. Quindi, grazie a questo "dettaglio", l'azione che il giocatore sceglie di svolgere durante il proprio turno assume grande importanza. Caricare una nave per tentare di inviarla poi con successo ad un determinato sito, oppure mettere i bastoni tra le ruote ad un avversario conducendo la “sua” barca ad un sito che non gli permetta di totalizzare i punti che si prefigge?
Ricaricare il magazzino di stoccaggio per affrontare a pieno regime i turni successivi, oppure caricare fino all'ultimo cubo disponibile per poterne avere almeno uno o più su tutte le barche in partenza?
Difficile dire quale possa essere la mossa migliore da effettuare, Imhotep è un gioco molto tattico, le opzioni sono tante e per di più dipendenti dalla cattiveria di chi gioca al tavolo con noi... ma niente paura, bene o male anche se si viene dirottati in siti diversi da quelli che ci si proponeva di raggiungere, qualche punto lo si fa comunque.
Imhotep non è assolutamente un gioco punitivo, per questo motivo lo trovo consigliabile anche a giocatori neofiti che, come ho visto, ne apprezzano l'immediatezza e l'artwork decisamente accattivante.
Le illustrazioni sono semplici ma ben realizzate, i materiali sono ottimi, la sensazione tattile che si prova nel tenere tra le mani dei cubettoni così grandi (1,5 cm di lato!) è molto soddisfacente ed anche il cartoncino nel quale sono realizzate le plance è robusto.
Il profumo di legno e fustelle che si sprigiona all'apertura della scatola è di quelli che non tradisce le aspettative ;)
Il regolamento è scritto ad arte, chiaro e zeppo di esempi ed illustrazioni.
Insomma, ai miei occhi di lati positivi questo Imhotep ne ha davvero tanti; di negativo, oltre al prezzo definito da molti un po' altino, non saprei proprio cosa mettere sul piatto della bilancia... ad essere pignoli potrei giusto indicare la scatola sovradimensionata che, per chi come me non ha molto spazio in casa, non può essere considerata un plus.
Per il resto direi che questo titolo, il cui prototipo tra l'altro si è classificato secondo al Premio Archimede del 2010, è valido sotto ogni aspetto, convincente e particolarmente utile se si vuole introdurre qualche profano ben disposto a scoprire i segreti della nostra passione :)


Max_T


un gioco di Phil Walker-Harding (esatto, l'Autore di Sushi Go e Cacao, tanto per citarne un paio!)
per 2-4 giocatori, Età 10+, 30/45 minuti 
edito in Italia da Giochi Uniti

martedì 6 dicembre 2016

CONSIDERAZIONI SPARSE SU LA FESTA PER ODINO, IMHOTEP E NOTTINGHAM

In questi ultime settimane la mia collezione si è arricchita di un buon numero di titoli.
Di qualcuno ne abbiamo già parlato (Heimlich & Co, Tzulan Quest, Phalanxx...), degli ultimissimi però non ho ancora trovato il tempo di scrivere una vera e propria recensione, per cui ho pensato di compattare in un unico articolo le mie prime impressioni su di loro.
Con calma, spero durante le vacanze natalizie (che, per esigenze lavorative, non mi godrò a Dicembre a ma a Gennaio) riprenderò il discorso dando a ciascuno di loro lo spazio che merita.

Il giocone da cui incomincerei è La Festa per Odino. Attesissimo titolo di Uwe Rosenberg per 1-4 giocatori, uscito ad ottobre e arrivato tra le mie braccia meno di un mese fa nella sua edizione italiana, curata da Cranio Creations.
Prima impressione ottima!
Non un capolavoro assoluto, ma uno dei migliori Rosenberg da me provati. 
Titolo decisamente corposo ma meno complesso di quanto si possa pensare.
Al momento ho all'attivo una partita in solitaria e una in due giocatori e vi assicuro che in entrambe le modalità gira che è un piacere. Il solitario è perfetto per impratichirsi a dovere con le meccaniche di gioco e testare le più svariate strategie, e vi assicuro che le vie da provare sono innumerevoli. Sicuramente la sensazione è che giocato in 3-4 persone non possa che migliorare, poiché in due l'interazione è pressoché nulla e ognuno riesce bene o male a fare tutto ciò che si propone di fare, mentre in più giocatori qualche azione può essere preclusa da chi gioca prima di noi.
Confermo il dejà vù riguardo qualche titolo già ideato in precedenza dall'Autore, ma in Odino, a mio parere, l'amalgama è ben riuscita e dissento da quanti dicono che le meccaniche sono troppe e troppo slegate tra loro.
L'immensa scatola di Odino
Oggi non starò a spiegarvi le regole, e nemmeno mi dilungherò a sottolineare la qualità e quantità di materiali che riempiono la scatola (quasi 5 Kg di roba!), tutti ottimi, dalle fustelle al legname per i diversi tipi di segnalini.
Il regolamento è ben scritto e scorre fluido, ricco di esempi e di appendici chiarificatrici. Tante pagine ma per nulla pesanti da digerire.
Insomma, aspettando di provarlo in 3 o 4 giocatori, per me questa Festa per Odino è un Sì sotto tutti gli aspetti.

PS: tenetelo d'occhio, al momento in cui scrivo ha una media voto di 8,5 ed è già al numero 132 del rank di BGG (50 negli strategy game...), un nuovo Cinghialone da top ten sta arrivando ;)

Il secondo gioco è Nottingham, sempre un titolo di Rosenberg ma datato 2006, forse uno dei meno noti dell'Autore tedesco ma assolutamente meritevole di menzione.
Nelle pause pranzo al lavoro lo abbiamo letteralmente divorato, giocandolo praticamente sempre nell'ultimo mese.
Filler “ad ampio spettro” (2-7 giocatori, 30/45 minuti di durata), Notthingam è costituito solo da un mazzo di 110 carte, una mini-board e qualche puzzillo. Questo gioco fa dell'interazione tra i giocatori la sua principale prerogativa.
Le regole sono semplicissime, l'unica difficoltà, se così si può chiamare, sta nell'imparare gli effetti delle sette differenti carte che compongono il mazzo.
Brevissimamente: lo scopo del gioco è formare set di carte da scartare in cambio di PV. Il giocatore di turno gira la prima carta da un comune mazzo di pesca e decide se prenderla in mano o attivarne l'effetto, scambiandola in vari modi con quelle in mano agli altri giocatori. La board serve solo per marcare gli spostamenti che lo Sceriffo di Nottingham effettua ogniqualvolta un giocatore totalizza PV. La partita termina quando lo Sceriffo ha percorso tutte le caselle della mappa e torna a quella di partenza. Chi ha più PV è il vincitore.
Il contenuto di Nottingham
La partita, dopo i primi turni nei quali chi non ha mai giocato si dedica allo studio delle varie carte, acquista solitamente un buon ritmo e il gioco si trasforma in una corsa a chi per primo riesce a calare i set più ricchi. Ovviamente gli sgambetti sono all'ordine del giorno e non è per nulla facile completare i set più remunerativi.
Unico neo di questo divertente family è la grafica piuttosto infantile, ma diciamo che nel contesto del gioco non crea problemi (se non alla vista!).
Promosso anche lui, una piacevole sorpresa ;)

E veniamo all'ultimo acquisto in ordine di tempo: Imhotep, astrattone molto ben ambientato nell'antico Egitto, che fa dei materiali uno dei suoi punti di forza.
Questo è un titolo davvero piacevole da vedere e da giocare. Purtroppo è quello dei tre che ho giocato meno, ma le occasioni per riproporlo sono sicuro che non mancheranno, visto l'entusiasmo con il quale è stato accolto alla prima partita in 4 giocatori.
Anche qui troviamo molta interazione tra i partecipanti che, spostando splendidi cubettoni di legno (rappresentanti blocchi di granito) tramite barche, cercano di portarli ai 5 siti di costruzione disponibili e piazzarli per ottenere punti immediatamente, a fine turno o a fine partita, in base a dove e come li posizionano.
I giocatori possono decidere di effettuare solo 1 tra le 4 mosse possibili che hanno a disposizione ad ogni turno, una scelta apparentemente semplice che però apre tante opzioni tra cui scegliere, la prima delle quali è, ovviamente, fare punti o impedire agli avversari di farli?
Gioco decisamente interessante che, in base a come ci si approccia alla partita, potrebbe favorire casi di paralisi d'analisi. Ma niente paura, la partita si sviluppa su solo 6 turni, quindi la durata raramente dovrebbe superare i 45 minuti.
Il regolamento ben scritto e semplice da trasmettere ai giocatori fa di Imhotep un gioco adatto un po' a tutti; la rigiocabilità sembra molto alta, grazie anche al fatto che le tessere sito sono giocabili su entrambi i lati (per la prima partita si consiglia il lato "A", leggermente più intuitivo, ma già dalla seconda ci si può sbizzarrire a utilizzare altre combinazioni).
Per ora l'impressione è estremamente positiva, ma anche in questo caso saprò essere più preciso dopo aver giocato qualche patita in più.
I meravigliosi cubettoni di Imhotep
Ora mi rimane da provare solo Agamemnon, un gioco per due giocatori della Osprey Games, che dopo la lettura del regolamento e la visione dei materiali, pare essere un titolo molto tattico, che ricorda vagamente, almeno nella pesca delle tessere, Samurai di Knizia...
Acquistato principalmente per l'eleganza della confezione e l'ambientazione per me irresistibile (ahimè assolutamente posticcia, non che non lo sapessi, ma la guerra di Troia è sempre la guerra di Troia...), per ora non ha trovato spazio né in Ludoteca né in pausa pranzo... povero Agamemnon, proporre un titolo da due giocatori in mezzo a tanta gente non è mai facile, dovrò impegnarmi affinché non si riveli “solo” un acquisto compulsivo.
Volontari?! 


Max_T